Mongelli pur di rifare il sindaco accusa e prende le distanze dal centrosinistra di Ciliberti e Piemontese

01 Feb 14

Mongelli pur di rifare il sindaco accusa e prende le distanze dal centrosinistra di Ciliberti e Piemontese

Di seguito la nota diffusa dal consigliere comunale di Foggia Bruno Longo
 
Che Mongelli voglia fare a tutti i costi il sindaco di Foggia ,anche se inopportuna, è però cosa legittima.
Ma che poi per realizzare tale forte desiderio si arrivasse a screditare ed accusare di equivoche connivenze la stessa coalizione di sinistra, che ne ha permesso la elezione a sindaco 5 anni fa, era veramente impensabile e colora,altresì, di grottesco una vicenda, che a prenderla seriamente e se risultasse vera solleverebbe inquietanti interrogativi sulla gestione Ciliberti-Piemontese e della sinistra in generale.
C’è da chiedersi ,infatti, di quali fatti criminosi e di connivenze malavitose il sindaco Mongelli si sarebbe opposto e soprattutto chi della sua maggioranza avrebbe consentito alla malavita di ” succhiare il sangue al comune “ e quindi ai cittadini e del perché queste gravi affermazioni siano state fatte ancora adesso etaciute,invece, per 5 lunghi anni.
La verità e che afronte delle innumerevoli richieste dei cittadini, di associazioni e della opposizione di centrodestra di convocare puntualmente il consiglio comunale al verificarsi di attentati ad imprenditori e tecnici, nonché ad esercizi commerciali ed a strutture pubbliche da parte di organizzazioni malavitose dedite alle estorsioni, il sindaco non si è degnato una sola volta di riunire l’Aula per prendere posizioni contro i delinquenti, distruttori della civica esistenza e del tessuto produttivo locale.
Lo affermano a chiari lettere le indagini nazionali, che la città è preda inerme della macro e micro criminalità, dove a parte le lodevoli attività delle forze dell’ordine e della magistratura, il sindaco Mongelli è il primo responsabile del degrado civile cittadino, non avendo avuto neanche la capacità di organizzare seriamente i Vigili urbani nella repressione dei reati di competenza.
Se poi il criptico riferimento è rappresentato dal la vicenda Amica – Dauniambiente–Amiu di cui parlano i sindaci Emiliano e Mongelli, la cosa non può che riassumersi in una ridicola e provocatoria farsa, dal momento in cui tutte il personale delle due partecipate fatte fallire, è stato riassunto, ad eccezione, per motivi politicamente discriminatori, di un sindacalista dell’Ugl laureato ed incensurato.
E’ sconfortante ammettere che l’unico elemento vero ed acclarato della poco edificante vicenda è che , a parte le generiche e speriamo infondate accuse ai membri della sua maggioranza, il sindaco Mongelli dimentica di dire che la sua stessa gestione di Amica – in quanto socio unico e quindi unico responsabile- è pesantemente indagata dalla Procura della Repubblica di Foggia, per le gravissime accuse di Falso in bilancio e Bancarotta fraudolenta.
A distanza di giorni dalla maxi inchiesta della magistratura foggiana, il sindaco Mongelli non ha ancora dato uno straccio di giustificazione alle specifiche accuse dei giudici, che indagano per accertare chi con scienza, coscienza, scopi personali e clientelismo ha determinato un fallimento da circa 80 milioni di euro a danno di fornitori, lavoratori e cittadini che vedono riversarsi nella cartella esattoriale i comportamenti criminosi addebitati alle gestioni Ciliberti-Mongelli
f.f.