Asl Fg: aumentano costi e viaggi della speranza. Ma Manfrini è promosso

03 Gen 15

Asl Fg: aumentano costi e viaggi della speranza. Ma Manfrini è promosso

Nessun cambio di guardia alla guida dell’Asl di Foggia. Non per il momento. Il direttore generale Attilio Manfrini resterà in carica fino a scadenza naturale di mandato, prevista per il 2 aprile 2015. Lo ha deciso la giunta regionale che con delibera 2830 del 30 dicembre scorso ha approvato la proposta dell’assessorato alla Salute che dà valutazione positiva alla verifica di metà mandato del dg.
16 obiettivi raggiunti su 19 secondo la Commissione incaricata di esaminare l’attività del direttore cerignolano nel periodo monitorato (marzo 2012 insediamento – settembre 2013), oltre l’80%, dunque. Il che fa ritenere Manfrini promosso e dunque meritevole, secondo i commissari, di proseguire fino alle fine l’incarico assegnatogli. Checché ne dicano gli utenti della sanità foggiana e gli operatori del settore e nonostante il fallimento di 3 obiettivi sostanziali. Per i commissari, infatti, vale la legge dei numeri.
Più nel dettaglio, Manfrini raggiunge tutti gli obiettivi in tema di tagli: attuazione della programmazione regionale in materia di rete sanitaria territoriale, dotazione organica e contenimento personale, blocco del turn over; quindi viene promosso sul fronte dell’appropriatezza delle prestazioni, per ciò che concerne il piano regionale di prevenzione ed il mantenimento degli standard veterinari. Promozione finanche sul governo dei tempi di attesa, con buona pace di ciò che raccontano le code chilometriche al Cup.
Fallisce, invece, su tre fronti, due dei quali sostanziali all’interno di una politica di tagli quale quella attuata sino ad oggi dalla Regione Puglia: l’obiettivo 5 vale a dire la riduzione della mobilità passiva extraregionale,  i cosiddetti viaggi della speranza, per intenderci, che aumentano assieme al costo sostenuto dalle casse di Piazza della Libertà per onorare le prestazioni di altre Asl (oltre 60milioni di euro in Capitanata) e l’obiettivo 7 ossia il contenimento della spesa farmaceutica ospedaliera, grande buco nero della sanità italiana (le cronache, anche in Capitanata, sono zeppe di dispositivi acquistati a prezzi 30 volte superiori a quelli di mercato), che, anzi, a Foggia aumenta, senza che il dg – si legge testuale – fornisca elementi utili alla valutazione. Il punto è stato anche causa di due visite ispettive presso Piazza della Libertà conclusesi “senza supplementi istruttori che potessero consentire alla Commissione di concludere la sua valutazione” si legge in delibera.
Non valutabile, pertanto fallito. Va da sè, tuttavia, come i due obiettivi siano sostanziali, specie in una politica di tagli e risparmi alla quale la Regione Puglia ha sottoposto utenti e contribuenti. Ma per Manfrini (come per ogni altro dg) vale la legge. E la legge la fanno i numeri in questo caso.  Più che l’andamento reale della sanità (che continua a portare il foggiano fuori regione) e l’incremento, nonostante i tagli, del suo costo.
Giovanna Greco