ATAF: finisce l’era Fiore. Dimissioni accettate. Arriva Cristiantielli?

24 Dic 14

ATAF: finisce l’era Fiore. Dimissioni accettate. Arriva Cristiantielli?

Come anticipato ieri dal tgblu, l’amministratore unico di Ataf, Gino Fiore, si è dimesso dall’incarico di amministratore unico ATAF. Lo ha fatto oggi, vigilia di Natale, con una lettera protocollata al sindaco Franco Landella. Dimissioni già accettate dal primo cittadino, che ha ringraziato Fiore per la “l’impegno profuso con competenza e professionalità”, augurandosi “in un futuro non troppo lontano” che l’ingegnere “possa tornare a collaborare con l’amministrazione civica”. Landella lascia la porta aperta dunque. Ma accetta. E d’altronde non poteva essere altrimenti atteso il pressing dei partiti sugli avvicendamenti nelle aziende comunali. Al posto di Fiore (nominato da Mongelli in quota Pd nel marzo scorso) potrebbe giungere nei prossimi giorni, secondo indiscrezioni, Antonio Cristiantielli, primo dei non eletti al consiglio comunale in quota Ncd, vicinissimo a Giannicola De Leonardis e Franco Di Giuseppe che si spesero fino all’ultimo per un suo ingresso in consiglio attraverso la partita assessoriale, poi non riuscita.
L’avvicendamento non sarebbe solo nei nomi ma anche nella formula dal momento che la nuova amministrazione di centrodestra, nel suo primo consiglio comunale, ha approvato il ritorno dei cda, superando così il sistema degli amministratori unici voluto dal centrosinistra.
Da qui la disponibilità di Fiore a reggere l’azienda per il tempo necessario ad espletare tutti i passaggi per il ritorno formale dei consiglio di amministrazione in ATAF. Sul punto si fa sentire anche l’amministratore unico di Amgas, Massimo Russo, che sceglie, invece, di non dimettersi, (non ritenendole la “giusta conclusione di un percorso politico lungo e tortuoso”) ma confermando la sua disponibilità ad essere rimosso in qualunque momento senza il rischio di azioni risarcitorie nei confronti dell’azienda.
Trascorso il tempo dei 45 giorni dal suo insediamento, il sindaco, infatti, potrebbe incappare in ricorsi non avendo proceduto alle sostituzione nei termini previsti dagli statuti. Ma tanto Fiore (con le dimissioni) tanto Russo agevolano il lavoro di Landella, a testa alta.
Dietro la scelta di Fiore,secondo indiscrezioni, anche una certa amarezza per le interferenze politiche con cui avrebbe dovuto fare i conti, pare, negli ultimi mesi. Mentre Russo mette in guardia Landella dalla opportunità di tornare ai cda: il buon lavoro svolto è stato permesso anche dalla forma monocratica di gestione delle aziende, scrive Russo, “non sempre il ritorno dei cda rappresenta un passo in avanti in termini di efficienza ed efficacia nella gestione di partecipate dalle ridotte dimensioni”.
Giovanna Greco