Ecco il “Grande Foggia” e la nascita del “Centro tecnico di formazione calcistica

13 Giu 14

Ecco il “Grande Foggia” e la nascita del “Centro tecnico di formazione calcistica

 Per il Foggia è una giornata storica. A cinquant’anni dalla promozione in A negli ambienti rossoneri si respira una ventata di ottimismo. Tutto è legato alla riunione di ieri. I soci del Foggia, chiusi in conclave fino a tarda notte, hanno concordato un nuovo assetto societario. Nelle prossime ore verrà definito il progetto in modo dettagliato. Per adesso una cosa è certa: nel Foggia calcio entrano nuovi soci, e  quindi nuovi capitali. Come anticipato ieri, non mancheranno stravolgimenti. Alla presidenza della società rossonera potrebbe arrivare l’avvocato Fabio Verile (il titolo di presidente onorario rimarrà nelle mani di Franco Locampo). Si registra anche l’ingresso dell’avvocato Luigi Miccoli. I due avvocati rappresentano comunque gruppi di investitori interessati al progetto Foggia. Grosso modo le basi della società rossonera dovrebbero restare immutate. I soci big, quelli che hanno fatto rinascere il Foggia dalle ceneri della società dell’ex patron Casillo, resteranno in sella. Ma, da indiscrezioni, potrebbero non mancare colpi di scena nelle prossime ore.
In un caldo pomeriggio di giugno è nato il “Grande Foggia”: un progetto ambizioso che ha visto una lunga fase di concertazione e la ricerca di nuovi capitali in città.
Accanto al progetto puramente calcistico, il “Grande Foggia” sta pensando ad un altro tassello da inserire nel mosaico rossonero. Si tratta della nascita del “Centro tecnico per la formazione del calcio”, uno dei pochi al sud Italia, che dovrebbe sorgere in città grazie ad un accordo di programma. Si tratta di un’intesa tra Comune e privato, in questo caso la società rossonera, per la nascita di una struttura di cui il pubblico, ovvero il Comune potrà trarre vantaggi nel tempo.
L’iter è complesso. Esaminiamolo brevemente. Tutto deve approdare in Consiglio comunale, poi in conferenza servizi. La proposta che potrebbe necessitare di una variante al Pug (Piano urbanistico generale) arriverà nelle mani del presidente della Regione che dovrà ratificare il via libera del Consiglio comuale. Poi la proposta dovrà tornare in assise comunale per la ratifica e di nuovo in Regione per l’accordo definitivo di variante.