Elezioni: si scrive Provincia, si legge Regione

Elezioni: si scrive Provincia, si legge Regione
Ancora quattro giorni per sapere chi sarà il prossimo presidente della Provincia di Foggia. Se toccherà al centrodestra con Franco Landella, sindaco del capoluogo, al centrosinistra con Francesco Miglio, sindaco di San Severo, o piuttosto all’outsider di Forza Italia, Paolo Mongiello. Si vota domenica 12 ottobre, dalle 8.00 alle 20.00, a Palazzo Dogana. Ma per lo scrutinio bisognerà aspettare lunedì 13. Per le legge dei numeri e del voto ponderato, le quotazioni dell’ultim’ora confermano il vantaggio Landella, che resta però marcato a vista da Miglio. Per spuntarla il sindaco del tavoliere ha messo su una vera e propria armata: sponsorizzato da Michele Emiliano, si giova del lavoro indefesso in queste ore dell’assessore regionale al Bilancio Leonardo Di Gioia e dell’appoggio di una diffusa rete civica che va da Lucera a Cerignola, da Antonio Tutolo a Franco Metta.
I bookmakers si dividono nelle puntate e monitorano costantemente gli effetti del “disturbatore” Mongiello in casa centrodestra. La partita, per quanto già scritta, potrebbe riservare colpi di scena. Anche se, alla fine, destra o sinistra che sia, conterà poco da un punto di vista operativo-gestionale. La nuova normativa, infatti, ha molto annacquato la tradizionale dicotomia maggioranza-opposizione e chiunque siederà sul primo scranno di Palazzo Dogana dovrà fare i conti con le minoranze. Il che lascia intuire quanto poco “politica” sia la battaglia in corso e come le prove di forza di queste ore siano propedeutiche ad un’altra battaglia che si giocherà di qui a breve e che riguarda il livello regionale. E’ quella la vera sfida alla quale partiti ed aspiranti concorrenti guardano. L’esito delle urne di domenica 12 ottobre dirà sostanzialmente chi conta e quanto conta in Capitanata, proiettandolo verso via Capruzzi. Un discorso a parte meritano, invece, Manfredonia e Cerignola, dove la battaglia corre parallelamente a quella per le amministrative 2015 anche.
Strategie di medio-lungo periodo, giochi ad incastro, apparenze che tradiscono la sostanza: la politica è in fermento. Si torna a guardare agli elettori, ai numeri, e dunque ai tesseramenti, ma anche a fare massa critica contro i rivali. Che non sempre sono esterni. Il Pd, ad esempio, si stringe attorno ai suoi due segretari, cittadino e provinciale, Mariano Rauseo e Raffaele Piemontese, per contenere la dirompenza sul territorio del sottosegretario Ivan Scalfarotto. Gli argomenti saranno oggetto di discussione questa sera, in direzione cittadina, compreso il recente commissariamento del circolo di c.so Matteotti. Mentre prova a risorgere SEL Foggia, clinicamente morta dopo l’ultimo (tentativo) di congresso. I vertici regionali ci riprovano. Riaprono il tesseramento (che parte da oggi) e convocano l’assemblea provinciale per lunedì 13. Due i temi iscritti all’ordine del giorno: l’attuale fase politica e, naturalmente, un nuovo congresso.
Giovanna Greco