Fillea Cgil: avviare cantieri per dare respiro al settore

15 Mag 14

Fillea Cgil: avviare cantieri per dare respiro al settore

“Circa 3,5 milioni di euro per lavori da cantierizzare quanto prima al fine di dare un po’ di fiato a un settore, quello dell’edilizia che anche nel 2014 presenta prospettive negative. Uno scenario che andrà ad appesantire ancora più il portato crisi vissuta in questi anni, che ha prodotto in provincia di Foggia una drastica riduzione del numero di imprese e di posti di lavoro”. E’ quanto sostiene la Fillea Cgil in relazione alle quattro gare scadute nei primi mesi dell’anno, che hanno come oggetto il miglioramento della sostenibilità ambientale e la promozione del risparmio energetico – con fondi rivenienti dal programma di Area Vasta Capitanata 2020 – per altrettanti istituti scolastici. Per la Fillea serve prendere coscienza di un processo irreversibile, “che vede l’edilizia indirizzarsi sempre più su uno sviluppo sostenibile, che consumi sempre meno suolo attraverso opere utili e finanziabili. La messa in sicurezza degli edifici e l’efficientamento energetico sono tra queste”. Le quattro gare espletate dall’Ente Provincia insistono proprio su questa voce di spesa e interessano l’Itis “Di Maggio” di San Giovanni Rotondo (557mila euro), l’Itis “Minuziano” di San Severo (872mila euro), il Liceo Scientifico “Fermi” e l’Itc Programmatori di San Marco in Lamis (725mila euro), il complesso del Palazzo degli Studi di Foggia che comprende gli istituti “Lanza”, “Poerio” ed “Einaudi” (1,3 milioni di euro).“Purtroppo nella fase di appalto e messa in opera dei cantieri – afferma Tarantella – stiamo registrando qualche rallentamento, e pensiamo con le altre sigle sindacali di chiedere un incontro al commissario della Provincia. Si tratta di risorse necessarie ad arrestare l’emorragia del settore. Il numero di imprese e di occupati censiti dalla Cassa Edile si è ridotto negli anni del venti per cento. E se andiamo a guardare le ore medie di lavoro denunciate, nel 2008 erano 2.115 per cantiere, nel 2013 quasi la metà. Numeri che ci parlano della crisi ma che nascondono anche l’enorme ricorso a lavoro nero  grigio. Occorre invece investire sulla qualità e la qualificazione del lavoro se le nostre imprese vogliono competere su uno scenario globale. Così come serve che gli enti di spesa pubblici siano celeri nell’assegnazione delle risorse e rigorosi nei controlli degli appalti”.(L)