Violente e maltrattamenti su bambini di due e tre anni: la polizia arresta un tunisino

17 Apr 14

Violente e maltrattamenti su bambini di due e tre anni: la polizia arresta un tunisino

Picchiava selvaggiamente, anche con cinture borchiate, i figli della cognata della sua convivente, con cui lui stesso aveva una relazione. Una bruttissima storia di maltrattamenti e lesioni ai danni di due bambini di 2 e 3 anni quella scoperta dagli agenti della squadra mobile e dell’Ufficio Minori della questura di Foggia che hanno eseguito un fermo nei confronti di un tunisino di 29 anni, residente in un centro della Capitanata. Le indagini hanno preso il via dopo che, al pronto soccorso, sono giunte le due piccole vittime. Il bambino di due anni, oltre a lesioni e contusioni in diverse parti del corpo,  aveva anche una profonda ferita ad un labbro che non si era rimarginata e diverse fratture al braccio destro. Inoltre il piccolo aveva anche alcune lesioni non cicatrizzate che gli causavano un movimento non adeguato dell’arto. La bambina di tre anni presentava due fratture al bacino: da quasi un mese la piccola non riusciva neanche a camminare. Inoltre aveva delle bruciate in più parti del corpo, anche nelle parti intime, causate dalle borchie delle cinture con cui i due venivano colpiti dal tunisino. Le due piccole vittime avevano alcune bruciature in più parti del corpo provocate da un accendino. La madre dei due bambini e l’uomo avevano avuto una relazione: all’inizio tutto era andato avanti senza problemi. Con il passare dei mesi il rapporto era degenerato e il tunisino era diventato aggressivo, per futili motivi, soprattutto nei confronti dei figli dell’amante. La donna alla polizia ha riferito di non averlo mai denunciato perché lui non la lasciava uscire di casa e per paura che le sarebbero stati tolti i figli. In qualche occasione l’uomo le aveva chiesto che i bambini dormissero nel letto con lui: le indagini sono ancora in corso anche per chiarire se le piccole vittime abbiamo subito violenze sessuali. Nel corso delle indagini è emerso che anche i figli naturali dell’uomo – che da poco era uscito dal carcere accusato di spaccio di sostanze stupefacenti -  avevano subito violenze psicologiche. L’uomo aveva filmato sul suo cellulare mentre fa assistere ad uno dei suoi due figli mentre uccide una pecora: sempre sul suo telefono ha filmato il figlio della cognata mentre gioca con alcuni panetti di droga. Sia i figli naturali che quelli, vittime delle violenze, sono stati affidati ai servizi sociali. (Luca Pernice)